L‘immigrazione clandestina, ad oggi, sembra essere una “piaga” che affligge soltanto i Paesi bagnati dal Mediterraneo, crocevia di iter dei migranti che da Paesi disastrati dalla guerra e dalla povertà vanno nella tanto miticizzata Europa in cerca di riscatto. Tuttavia, questo problema persiste pure oltre oceano: al confine tra Messico e Stati Uniti d’America la clandestinità è il mezzo più gettonato per valicare il confine e farsi, di conseguenza, una nuova vita. Il Messico confina con gli stati federali di Texas, Arizona, California e New Mexico quindi il flusso è concentrato in queste quattro zone. Il confine tra una nazione e un’altra è, però, costantemente controllato e passare inosservati è quasi al limite dell’impossibile. I clandestini, così, hanno architettato più deus ex machina per poter raggiungere gli USA.
Tra questa grande massa migratoria è possibile annoverare sia le cosiddette “brave persone” povere in cerca di riscatto, sia i criminali quali trafficanti di organi, corrieri della droga e boss dei vari cartelli sudamericani. Analogamente al Mediterraneo, questo fantomatico confine è la Mesopotamia dei commerci illeciti. Talvolta, le suddette categorie si incontrano, per esempio un povero mendicante centroamericano per arrivare negli Stati Uniti si offre per ingerire ovuli di droga al fin di poter passare. Non solo, però, sostanze stupefacenti e organi umani: sono trafficati in nero anche cosmetici e prodotti alimentari senza licenza, farmaci illegali e quanto altro. La statistica media mostra che di questi passaggi clandestini 1 su 2 è tassativamente svelato. Quello via mare è il meno gettonato in assoluto, la maggior parte degli spostamenti si concentra per via terrestre. Anche alcuni boss del Cartello passano il valico USA/Messico utilizzando tale metodo. Molti cercano di ottimizzare gli abitacoli delle automobili stesse, anche se il rischio aumenta, infatti, più stanno immobili meglio è visto il quantitativo di ovuli che trasportano nello stomaco. Ci si infila dentro il rivestimento del sedile o persino nell cruscotto anteriore. Diffusa è anche la pratica di nascondersi in bauli con doppi fondi o attaccarsi nella parte inferiore dell’auto, nello spazio tra la vettura stessa e il terreno; altri ancora si raggruppano in rimorchi. Persino i boss dei Cartelli vengono beccati, come ad esempio (vedi foto n.6) il capo clan del Cartello di Jalisco nascostosi nel didietro di una Bentley Continental GT, macchina che difficilmente passa inosservata.
Purtroppo non tutti sono fortunati e sopravvivono. Perché in queste situazioni la buona sorte non sta nel passare il confine, bensì nel raggiungerlo da vivi. Quando altri spazi sono già occupati o veramente troppo stretti si improvvisano come nascondigli i vani motore delle automobili. Le esalazione che provengono da questi sono, però, mortali; ma ai trafficanti o ai clandestini importa davvero poco. Numerosi sono, infatti, i decessi.
Macchine a parte, sono usati come nascondigli anche i camion o le gabbie per animali. Queste ultime spesso controllate, anche per evitare importazione di animali protetti o a rischio negli States; chi si nasconde al loro interno viene facilmente individuato. Per quanto riguarda i camion, nonostante siano più difficili da individuare, al confine vi sono mezzi adeguati: basta un controllo ai raggi X per dare fondamento ai sospetti delle autorità di controllo del confine. Non mancano i casi in cui ci si finge militari e ci si munisce di divise, documenti e licenze false per attraversare tranquillamente il percorso tanto ambito.
Data la vastità del confine attraversato dai migranti clandestini, sono chiamati river crosser o ancora border hopper. L’amministrazione del flusso migratorio è di competenza del governo federale, a prescindere da ciò gli USA ospitano comunque un sacco di migranti: si pensi che all’anno entrano circa 1.000.000 di migranti in regola e sono estratte e sorteggiate circa 50.000 green card a fronte di milioni di richiedenti da tutto il mondo. Tale carta consente di avere la cittadinanza americana (essa è facilmente reperibile sul DeepWeb). Negli States vige pure lo Ius Soli, infatti, persino i figli di immigrati clandestini, qualora nati nel territorio sotto il controllo della giurisdizione statunitense, sono automaticamente cittadini a tutti gli effetti.
Francesco Raguni
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