Vega è la bellissima figlia dell’imperatore. Si potrebbe pensare che l’essere cresciuta in un mondo argentato fatto di stelle scintillanti l’abbia resa una donna viziata, ma non è così. La principessa è, infatti, sempre dedita a lavorare e trascorre intere giornate a tessere meravigliosi arazzi, nella speranza di cogliere tutte le sfumature dell’alba e del tramonto. Dell’amore non sembra importarle molto finché, una sera, il destino non bussa alla sua porta assumendo il dolce suono di un flauto. A suonare è Altair, un giovane pastore che fa pascolare i propri buoi sull’altra sponda del fiume. Tra i due è amore a prima vista e, da quel primo fatidico incontro, ogni notte il ragazzo si reca sulle rive del torrente e lascia che la sinfonia della sua musica addolcisca l’animo dell’amata.
Se i passi per attraversare il fiume sembrano pochi, ancora di meno la coppia ne percorre per arrivare subito all’altare. Il giorno delle nozze, Vega indossa un abito glamour finemente ricamato con gocce di rugiada e punti luce stellari, le quali la rendono talmente luminosa che tutti sulla Terra riescono ad ammirarne la bellezza. L’amore della giovane coppia è così irruente che i due si dimenticano di adempiere ai loro doveri lavorativi; pare che una notte i buoi, lasciati in libertà, siano addirittura entrati nella camera da letto imperiale, provocando l’ira funesta della stizzita madre di Vega. Non si sa se sia stata quest’ultima o il padre a decretare l’evento che poco dopo stravolge le vite dei novelli sposi; improvvisamente, in ogni caso, viene creato un grande fiume d’argento che, come un profondo squarcio, separa bruscamente i due amanti.
Vega sprofonda nella disperazione e non c’è giorno in cui non versi lacrime. Impietosito, suo padre le concede un’opportunità. Se lei e Altair porteranno a compimento i propri impegni, sarà loro concesso di vedersi una volta all’anno. Così, ogni settimo giorno del mese settimo, la principessa calpesta il lungo ponte fatto di gazze per correre tra le braccia del suo amato. E per i restanti 364 giorni sia lei che il marito aspettano fedelmente il momento del nuovo incontro. La commovente storia di Altair e Vega fa il giro del mondo e, così, in Giappone ogni 7 luglio si indice una grande festa chiamata Tanabata, in occasione della quale le coppie di innamorati trascrivono su pezzi di carta attaccati a bambù i loro desideri. È affascinante il fatto che proprio la parola desiderio (composta da de e sidus, -eris) etimologicamente indichi quello stato interiore per cui si percepisce la mancanza delle “stelle”, cioè di qualcosa che si desidera raggiungere: ed è proprio in questa notte stellata che i sogni degli animi puri raggiungono il firmamento, dove Vega e Altair continuano a riscaldare i cuori degli uomini con la luce del loro amore. Così, per tutta l’eternità, seprati dal fiume della Via Lattea.
Claudia Rodano
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