MASCALUCIA (CT) – Quando la realtà che si vive è all’interno di un paese e non della città che fa da provincia, a volte semplici gesti quotidiani possono rivelarsi un po’ più complicati del previsto. È quello che vivono da anni gli studenti del I.I.S. Concetto Marchesi di Mascalucia. Quotidianità quali svolgere le lezioni nelle aule della propria scuola o praticare l’educazione fisica nella palestra, gli sono state negate per ben 10 anni, in cui ci si è dovuti arrangiare diversamente cercando sistemazioni palliative. Per questo, lo scorso 13 febbraio, ben 400 studenti si sono recati al palazzo dell’ex provincia di Catania in via Novaluce per far sentire la propria voce. A distanza di due settimane Voci di Città ha posto qualche domanda a Irene Mazzara, una delle rappresentanti d’istituto della scuola, per farsi raccontare i risvolti presi dalla protesta.
Ciao Irene. In qualità di rappresentante del Concetto Marchesi, spiegaci innanzitutto da cosa è scaturita la vostra protesta.
«Il nostro istituto, nato nel 2008, non ha mai avuto le strutture adeguate al proprio funzionamento. Quest’anno, dopo 10 anni di “lotte”, siamo finalmente riusciti ad ottenere le aule per svolgere le ore di lezione, ma non siamo ancora in possesso di una palestra. Questo problema è sempre stato ovviato usufruendo del palazzetto dello sport del comune di Mascalucia, seppur recarvisi abbia un costo di 120€ al giorno per la scuola: spesa che grava sulle tasche delle famiglie. Questa struttura, però, da settembre non è agibile perché in ristrutturazione e ciò ha costretto studenti e professori a svolgere le ore di scienze motorie nel campo esterno al palazzetto, quando le condizioni atmosferiche lo rendono possibile»
Il sit in all’ex provincia di Catania come è andato? Qual è stata la reazione da parte dei rappresentanti comunali ?
«Giorno 13 febbraio, dopo aver precedentemente inviato una lettera ai vari dirigenti della città metropolitana di Catania e non aver ricevuto risposta, abbiamo organizzato un sit in durante il quale noi rappresentanti d’istituto e il Presidente alla commissione dello sport del Comitato Studentesco, siamo stati ricevuti per discutere del problema. Nel corso di quest’incontro, il segretario provinciale Baglieri e le dott.sse Bruno e Spatafora ci hanno assicurato che al più presto il sindaco Enzo Bianco e il sindaco di Mascalucia, Giovanni Leonardi, si sarebbero messi in contatto per trovare una soluzione provvisoria al problema. Successivamente, si sarebbe discusso di una soluzione a lungo termine, quale la costruzione di un edificio di proprietà della scuola in cui svolgere l’attività sportiva»
Oggi, ritieni che la vostra protesta sia servita? La situazione sta cambiando? Pensi che le promesse fatte agli studenti verranno mantenute?
«Sicuramente, il sit-in ci ha permesso di avviare un dialogo con le autorità in merito al problema, ma ad oggi il palazzetto dello sport di Mascalucia continua ad essere inagibile e i 1500 studenti del Concetto Marchesi riversano nella medesima situazione di inizio anno. Certamente, le esigenze di una realtà scolastica di tale rilevanza non possono essere ignorate e noi studenti ci impegneremo in tal senso: è un percorso che ha avuto inizio 10 anni fa e che continueremo a intraprendere con determinazione e perseveranza».
Non resta che augurarsi che questo dialogo tra studenti e autorità dia i suoi frutti, e che soprattutto non passino altri 10 anni prima che gli studenti del liceo di Mascalucia possano vivere una scuola normale, al pari degli altri liceali catanesi.
Chiara Forcisi
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Da sempre lettrice accanita, Chiara all’età di 13 anni pubblica You are my angel, il suo primo romanzo. Frequenta il Liceo Classico N. Spedalieri di Catania, dove completa gli studi in bellezza in qualità di rappresentante d’istituto e dirige, dopo averlo fondato, il giornalino scolastico Il Punto, degno erede di Voci di Corridoio, antesignano di Voci di Città. A marzo 2013 corona il suo più grande sogno: partire come delegate con l’Associazione Diplomatici alla scoperta della Grande Mela. Si laurea in Scienze della Comunicazione all’Alma Mater Studiorum di Bologna a luglio 2018. Inoltre, anche se è impegnata ad affrontare la vita quotidiana non si arrende e prova ancora a realizzare ciò che voleva fare fin dalla culla: salvare il mondo con le parole.